Cartolina del Lupo, 17 novembre – Buenos Aires, Argentina, America

dicembre 21, 2010 § Lascia un commento

 

 

Quando uno come me si trova in una vecchia casa di calle Rivadavia, tra le vie Sud America e Bolivia, in una città che di nome fa Buenos Aires, e sta guardando il tramonto che sbuca come un calzino arancione tra i palazzi , dicevo, quando uno come me se ne va da un paese come l’Italia e arriva a Buenos Aires sa benissimo che troverà fiumi di italiani antichi, ma non può immaginare un incontro come questo. Lui si fa chiamare Panda, ha gli occhi avidi, uno strato pelifero ubiquo che lo attraversa tutta, e mi chiama subito zio. E mi racconta, mentre il fernet-cola scende e agisce sulle nostre lingue, mi racconta di un ecovillaggio a sud di questa città: lì c’è un impianto eolico-solare indipendente dalla rete elettrica, e ci sono le iguane concimatrici, e le volpi e basta, e gli orti, e lui è contento, e chissà se tornerà in Italia, che ha lasciato quasi tutto, e non ha un biglietto di ritorno. Poi io e il Panda ci guardiamo e beviamo, e intanto penso che lo stimo questo Panda, sì, e poi il Panda se ne va, mentre il tramonto lascia la città.

 

 

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