Ho ucciso/Ho sanguinato di Blaise Cendrars

novembre 22, 2016 § Lascia un commento

john-singer-sargent

Cento anni esatti dalla morte di un braccio, dal distaccamento dei tessuti, dalla febbre che diffonde tremore e angoscia, dalla trincea che scava un solco nelle vite dei giovani soldati lanciati nelle terre di Francia con un equipaggiamento fornito da madre natura e insufficiente a fermare i frammenti di ossa e gli acquai colmi di sangue. « Leggi il seguito di questo articolo »

Incontro con Gianfranco Calligarich

novembre 25, 2013 § Lascia un commento

Incontro con Gianfranco Calligarich

“Mi pare che gli scrittori si leggano tra di loro, mentre sono convinto che uno scrittore vero debba vedersela solo con gli scrittori morti.” Il mio incontro con Gianfranco Calligarich durante la II edizione del Flep! – Festival delle Letterature Popolari.

http://www.terranullius.it/terranullius/flep/563-incontro-con-gianfranco-calligarich

La malora di Beppe Fenoglio. Una lettura per la Biblioteca essenziale

novembre 21, 2013 § Lascia un commento

La malora di Beppe Fenoglio. Una lettura per la Biblioteca essenziale

La malora

Uscì nel 1954, nella storica collana “I gettoni”, due anni dopo I ventitre giorni della città di Alba. Fu presentato da Vittorini come un libro «per molti aspetti piú bello».

“Vite che non sono la mia” di Emmanuel Carrère: una recensione

giugno 23, 2013 § Lascia un commento

“Non sono molte le fotografie che raccontano il terremoto calabro-siculo del 1908. Ma esistono medaglie commemorative, litografie, illustrazioni, e parlano una lingua terrestre che dice cose terribili in un tempo assurdamente breve: trentasette secondi per uccidere centoventimila persone, meno di un minuto per generare un’onda che arriva quando il silenzio raggiunge un apice sconosciuto; accade che il mare prima sospira e poi aspira, e spazza via le città e livella il suolo come se fosse un frigorifero lanciato su un’aiuola di margherite. Le fotografie aiutano a capire la sottrazione improvvisa, e dimostrano che ogni volta è la stessa tragedia a far tremare la terra e a lanciarle contro acqua che pesa come piombo.” « Leggi il seguito di questo articolo »

“Ultimo parallelo” di Filippo Tuena: una recensione

giugno 19, 2013 § Lascia un commento

Una recensione

La storia della morte del capitano Robert Falcon Scott e di altri quattro uomini scelti per conquistare le ultime miglia che li separavano dal Polo Sud non sarebbe stata raccontata se una spedizione organizzata otto mesi dopo il loro decesso non avesse trovato la tenda imbalsamata da uno strato di ghiaccio, i corpi inghiottiti dalla fame, dallo scorbuto e dal sonno polare, i libri che li avevano accompagnati, gli oggetti che avevano allungato la loro sopravvivenza, i diari che avevano ricordato a quegli uomini perduti e affondati nel pack la vita morbida e il calore degli interni di casa, e soprattutto una macchinetta fotografica.” « Leggi il seguito di questo articolo »

Luciano Bianciardi è morto senza sparare – Santi, eroi e scrittori

novembre 21, 2012 § Lascia un commento

Il tempo è quello giusto, che ci siano Andreotti, Berlusconi o Monti al potere. Il tempo è quello giusto perché Bianciardi, in Aprire il fuoco, sfodera la delusione per le rivoluzioni italiane sedate, per i partigiani epurati dopo la seconda guerra mondiale, per il sessantotto affetto da “infantilismo tattico”, per l’odore di morto che emanano la DC e i suoi emissari. Spostando i moti di Milano, Le Cinque Giornate, nel 1959, Bianciardi comprime nello stesso tracciato spazio-temporale eroi risorgimentali e personaggi della contemporaneità. E come nel celebre “Ma l’amor mio non muore”, lo scrittore maremmano consiglia strategie pratiche per la rivoluzione: «Lasciate perdere broletti, palazzi del governo e anche le università, ragazzi, pensate alle banche».
Noi che non siamo figli della guerra e che non abbiamo marciato con gli operai e che non ci siamo sporcati le mani con i volantini ciclostilati, oggi noi siamo i figli illegittimi di Bianciardi. Alcuni di noi fanno il “lavoro culturale”, altri si limano le impronte digitali per inviare curricula differenziati, altri non sono pervenuti. Oggi noi non siamo. Domani noi non ci saremo. Forse dovremmo ricominciare a esserci.

LEGGI TUTTO SU: http://www.terranullius.it/home/index.php/rubriche/38-santi-eroi-a-scrittori/235-luciano-bianciardi-e-morto-senza-sparare-marco-lupo.html

Silvio D’Arzo e Juan Rulfo. Di un triste ridicolo

ottobre 28, 2012 § Lascia un commento

“Tra la maledizione dei poveri e le fantasie del possibile, questi due narratori hanno evitato facili scelte stilistiche. Emersi da decenni di sangue e fame, hanno postulato una letteratura che è invenzione e taglio, che si scopre umana nella sua claudicanza, che ignora qualsiasi postura ideologica e dedica ogni energia agli abusivi della vita.”

http://www.terranullius.it/home/index.php/recensioni-e-interviste/46-la-biblioteca-essenziale/432-silvio-darzo-e-juan-rulfo-di-un-triste-ridicolo-marco-lupo.html

Ritratti brevi schifosi #2 – Thomas Wolfe

giugno 20, 2012 § 1 Commento

Thomas Wolfe scrisse che «un culto è una religione senza potere politico».

Essere ossessionati da uno scrittore come Wolfe è una cosa da scrittori. Una specie di culto. Uno di quei culti sotterranei che si inibiscono al contatto con l’ossigeno, restii a farsi vedere, vampireschi e solitari. Ma Wolfe merita la luce. La merita per molte ragioni. Una su tutte il modo in cui è morto. « Leggi il seguito di questo articolo »

Il corpo estraneo – Marco Montanaro

Maggio 28, 2012 § 1 Commento

Sulla Casilina, all’altezza di un bar, tra i binari della linea Laziali-Giardinetti e la ferrovia che buca il Mandrione, c’è un palazzo costruito nel ’36. Al terzo piano del palazzo, dopo una crosta di vernice e uno scalino scheggiato, ci sono tre appartamenti. In quello a sinistra ho vissuto. In quello al centro ho parlato. In quello a destra ho vagato. In quest’ultimo, nel 1989, Mario Monicelli ha girato gli interni de Il male oscuro. « Leggi il seguito di questo articolo »

Recensione de “Il giocattolo rabbioso” di Roberto Arlt

Maggio 27, 2012 § 2 commenti

“Il giocattolo rabbioso” di Roberto Arlt.

Da Antigone a Storia di una caduta: Sofocle, Malcolm Lowry, Stefan Zweig

Maggio 27, 2012 § Lascia un commento

Recensione multipla: Da Antigone a Storia di una caduta.

Recensione doppia: “L’ultima estate in città” e “Privati abissi” di Gianfranco Calligarich

Maggio 27, 2012 § Lascia un commento

Recensione doppia: “L’ultima estate in città” e “Privati abissi” di Gianfranco Calligarich.

Per la Biblioteca essenziale, il Pedro Páramo di Juan Rulfo

Maggio 9, 2012 § Lascia un commento

Il poeta messicano Octavio Paz disse che Rulfo è “l’unico romanziere messicano che ha fornito un’immagine – piuttosto che una pura descrizione – dei nostri dintorni fisici”. La moderazione per Octavio Paz è come il dito puntato per i nani: magnetismo e nausea. Ma le parole del premio Nobel, su questo libro purtroppo ignorato dall’arcipelago dei lettori, sono dattiloscritte negli archivi della letteratura e lasciano filtrare uno spiffero che può scivolare nelle stanze degli ammalati, nelle biblioteche svuotate, nelle carceri dove le storie ammuffiscono sulla pelle.

Continua qui (http://www.terranullius.it/home/index.php/recensioni-e-interviste/46-la-biblioteca-essenziale/343-juan-rulfo-qpedro-paramoq-marco-lupo.html)

“Ricorda con rabbia” di John Osborne, recensito per la Biblioteca essenziale

marzo 28, 2012 § Lascia un commento

Ricorda con rabbia

Ricorda con rabbia.

“Il giovane Osborne, l’arrabbiato Osborne, il giovane arrabbiato Osborne, disegna la bava di una generazione che si sente presa per il culo, derubata dal governo, manipolata dalle omelie di vescovi che incitano alla fabbricazione di bombe H, un’accolita di coetanei che si sente espulsa, che vede il mondo cambiare mentre le buone cause si estinguono e a loro non resta che il nulla, il velluto del cinismo, la coppia come anestetico.”

Andrea Pazienza – Campofame

marzo 13, 2012 § 1 Commento

Se qualcuno avesse tolto l’eroina a Burroughs, forse non l’avremmo mai letto. Questa supposizione è deboCampofamele e lascia il tempo che trova. Vale lo stesso per quelli che paragonano Pentothal a Pompeo. Per quelli che dicono, Andrea è morto perché in un’ora bruciava l’energia che una persona qualsiasi brucia in un anno. Lascia il tempo che trova. Andrea Pazienza non è il ’77, ma è Frigidaire, Cannibale, Il Male, Tango. Paz è quello che diceva, non voglio fare quadri per poi finire nel salotto di un farmacista. Come Arthur Cravan, il poeta boxeur. La stessa fedeltà dada alla vita, lo stesso corpo allungato. Se è vero che i borghesi hanno una gran paura di Dio e dell’uccello, è anche vero che Pazienza è diventato una reliquia da servizio sottiletta nell’edizione post-prandiale del Tg2. Vincenzo Mollica gli ha rubato l’eroina per farne un eroe da supermercato. L’ho detto.

Leggi l’articolo completo su TerraNullius:

http://www.terranullius.it/home/index.php/recensioni-e-interviste/46-la-biblioteca-essenziale/298-andrea-pazienza-qcampofameq-marco-lupo.html

Aleksandr Danilovič Grinberg (1885-1979) – il fotografo condannato a cinque anni di lager per pornografia

agosto 27, 2011 § Lascia un commento

Questa è la storia di un fotografo. Una storia del corpo, dell’immagine del corpo. La rappresentazione del corpo.

L’immagine che diventa rappresentazione di un popolo, propaganda, motore e specchio distorto di un regime che fa di ogni linguaggio un’arma. Era Stalin. Era Mussolini. Era Hitler. Era Oggi.

Dentro la grande storia, nel mosaico di piccoli uomini che si cagano addosso se la diarrea li attacca, nel compendio che ogni essere umano impara presto ad usare, ogni piccola storia ha valore, qualsiasi storia ce l’ha. Oggi come ieri. Come l’altro ieri. « Leggi il seguito di questo articolo »

Una memoria per l’oblio, Mahmud Darwish

dicembre 8, 2010 § 3 commenti

Darwish, Mahmud, Dhakira li’l-Nisyan,  [trad. it. Una memoria per l’oblio, Jouvence, Roma 1997]. Lire 12.000

Traduzione dall’arabo di Luigina Girolamo con la collaborazione di Elisabetta Bartuli e Postfazione di Gianroberto Scarcia.

Mi perdonino i lettori per lo stile frammentario. È carta che taglia, è alfabeto di lettere crocifisse, quest’atto di scrittura del poeta lascia muti. « Leggi il seguito di questo articolo »

Dove sono?

Stai esplorando gli archivi per la categoria Recensioni arbitrarie su Marcolupo's Blog.