Cartolina del Lupo, 29 dicembre, Zakopane, Polonia, Voivodato della Piccola Polonia

Stamattina ho comprato il piumino più brutto d’Europa in un negozio che sembrava una macelleria. Il problema primario dell’Europa non è la mancanza di una costituzione, ma la presenza dei piumini, secondo me. Il mio, poi, è particolarmente brutto perché è argentato, ma era l’ultimo, e qui, nella valle bianca, tra i Monti Tatra e la Collina Gubalówka, il freddo è secco, e mentre sorride ti sfracella la pelle, e non puoi andare a vedere i boschi di Witckiewicz con il cappottino, se no ci muori come ha fatto lui.
Il macellaio che me l’ha venduto mi ha raccontato della nevicata del ’70, lui aveva dieci anni: nevicò così tanto e la neve si indurì così tanto, che non si riusciva a toglierla con le pale. Allora la gente costruì dei tunnel, e nei punti in cui si poteva intagliò le scale, perciò per una settimana vissero in un labirinto di ghiaccio, e la città sembrava nuova, come non l’avevano mai vista.
Poi, mentre camminavo su un sentiero di montagna ho pensato a Bruno Schulz:
“Sotto la neve lanosa come bianchi caracul, spuntavano anemoni tremolanti, con una scintilla di luce nel delicato calice lunare.”

Poi ho rivenduto il piumino argentato a un tizio con la barba che profumava di cannella.