LETTERA CONTRO CERTE COSE

gennaio 25, 2011 § Lascia un commento

Stamattina immagino che molti di voi abbiano deglutito, aprendo la mail inviata da un certo Alfredo T.
Ingollando il mio caffè amaro l’ho letta.
Ho deciso di pubblicarla, perché penso sia giusto,
perché penso sia doveroso.
Ora vi lascio alla lettura.

 

 

 

 

 

Gentile Presidente.

 

come lei saprà, la situazione della lingua nel nostro magnifico Paese è ormai insostenibile. Orde di barbari con la pelle gialla e gli occhi come spilli e la lingua luciferina, orde di minuscoli babbà puzzosi, che sudano litri di spezie vomitevoli, che ci raggelano il cuore con la loro sola presenza, queste orde barbariche, mi scusi Presidente, ma non posso non dilungarmi, il tema è topico, l’argomento è il cuore della crisi identitaria, e quindi, Presidente, queste orde barbariche, con la brutalità dei pacifici, si mischiano alle italiche genti e parlano la italica lingua, parlano, si fa per dire, strozzano, anzi, sodomizzano, inchiappettano la soave lingua italiana, e la masticano come se fosse una comunissima lingua indo-europea, come se fosse una lingua volgare come l’inglese, e la risputano che ormai è pregna delle tossine vomitevoli, tutta speziata, traviata da una giungla primitiva di manipolazioni linguistiche, morsa al cuore, ghigliottinata nella sua grandezza dentale, amputata con monosillabi grotteschi, con allitterazioni stupefacenti, e tutto questo, signor Presidente, sotto la luce del sole, all’ombra delle statue di marmo, davanti alle facciate delle chiese, a volte persino nei confessionali, in mezzo al fruscio delle tendine e nella luce schermata dalla retina, e poi nei bar, signor Presidente, nei negozi pieni pieni di scaffali vuoti, per le strade, signor Presidente, per le strade dove i nostri bambini corrono tutti i giorni i pericoli del meticciato linguistico, dove una Babele furiosa preme per strapparci la lingua e ricucirla poi con le spezie, ridandocela ferita, e qui, signor Presidente, questo è il punto, il nodo, la questione, signor Presidente emerito, perché vada pure per le badanti, che asciugano le lacrime dei nostri eroici battaglioni ottuagenari, e vada pure per i lavapiatti, che permettono ai nostri ragazzi di conservare una pelle più morbida, più italica, e vada persino per i muratori, che vengono dall’est e sciolgono litri di vodka nelle bitumiere, sì, è vero, ma almeno evitano ferimenti e morti tra i nostri superbi figli di razza, e vada pure per le puttane, che ingoiano al posto delle nostre fresche fanciulle il sia pur primitivo, se non inevitabile, sperma italico, e vada, ahimè, vada addirittura anche per i transessuali, che così, forse, finalmente, sedimentano nei nostri Compatrioti viziosi il seme della xenofobia, che si produce nell’equazione:

PROSTITUZIONE=MERCE=SPORCIZIA=SOLO QUESTO PUOI FARE QUI, NEL NOSTRO SPLENDIDO, LUMINOSO PAESE;

ed ecco, signor Presidente, ecco che arrivo al punto, cioè, vada tutto, vadano le mignotte, gli schiavi, vadano a fare ciò che noi non vogliamo più fare, ma non permettiamo a questi cosi, questi luridi, questi selvaggi, di storpiare le nostre meravigliose canzoni italiane con il KARAOKE.

Ecco, è tutto.

Firmato

Alfredo T., un fan di Gianni Morandi

Tag:, , , , ,

commentum, i

Che cos'è?

Stai leggendo LETTERA CONTRO CERTE COSE su Marcolupo's Blog.

Meta