La febbra

febbraio 7, 2012 § 1 Commento

La febbra è come quei tunnel spazio-temporali che hai visto nei film di fantascienza. O come la teoria degli orgoni di Reich. La febbra è un tumulo di ricordi che ti accappona la pelle, quella pelle cambiata, indurita, che ora copri con certi stracci che ti sembrano più belli. Tu non capisci niente di stracci, e neanche di bellezza.

Ma la pelle riconosce la febbra, e la testa che brucia anche. E allora, forse, non ti resta che la febbra per ricordare com’eri quando ti sbucciavi cadendo in piazza, quando ti tagliavi la faccia con il rasoio di tuo padre, perché era da stupidi non farlo. Quando la pelle riconosce quella sensazione che sa di pleistocene, in cui le gambe si ritirano, il respiro si contrae, il corpo suda e puzza come una congrega di scout al lago, allora, solo allora ti ricordi ciò che dimentichi tutti i giorni.

Eri piccolo e la febbra ti mangiava. Sei grande e la febbra ti mangia.

Da piccolo c’era tua madre, ti asciugava il sudore, ti copriva, ti imboccava.

Da grande sei solo, ti asciughi e cadi nel bagno. Ti copri e le coperte cadono. Ti imbocchi ma sbavi.

In fondo la febbra ti fa bene. Ti fa sentire un po’ più stronzo. Dovresti provarla, ogni tanto.

§ Una risposta a La febbra

commentum, i

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