Cartolina 3 novembre – Suhbaatar, al confine tra Mongolia e Mamma Russia

dicembre 15, 2010 § Lascia un commento

Io non ho paura del freddo. Il freddo me lo porto addosso, sono bravo a nasconderlo nel naso, tra i capelli, il freddo lo copro con la lana, lo infilo negli scarponi, il freddo entra dalla bocca e io lo ricaccio fuori dal naso. Ma questo non è freddo, questa non è aria gelida, e se questo posto è umano io non lo sono.

Ho il raffreddore, il naso è sceso al livello del mare.

I padiglioni auricolari sono così duri che non posso più chiamarli orecchie.

Le mani prudono,  mi viene da pisciare, le mani sanguinano, non voglio togliermi i guanti, la vescica ringhia e graffia, mi tolgo i guanti, le mani sanguinanti sul mio pene inesistente, duro e morto ormai.

Ho pensato al Vietnam, stanotte, alle scene dei film in cui la macchina riprende l’ospedale da campo, gli arti strappati dal corpo in un mucchio, i piedi amputati come salsicce. Così ho preso l’ultima scorta di acqua liquida , ho riempito un tegame, ho acceso il fuoco e rianimato i piedi.

 

La verità, la schietta, meschina, schifosa, orrenda, volgarissima verità è che in questo momento, nello spazio-tempo che noi chiamiano notte, una donna dalle trecce lunghe e dagli occhi color giava di nome Munkhjargal mi sta massaggiando le cosce in una vasca idromassaggio, in un Hotel a 5 stelle, in una suite presidenziale, e da qui, da questa sontuosissima suite, posso sentire la voce di Paris Hilton mentre elenca i suoi milk-shake preferiti nel tg serale.

Tag:, , , , ,

commentum, i

Che cos'è?

Stai leggendo Cartolina 3 novembre – Suhbaatar, al confine tra Mongolia e Mamma Russia su Marcolupo's Blog.

Meta