I migliori anni della nostra vita

aprile 2, 2011 § Lascia un commento

L’adolescenza è tragica perché tu sei sempre in attesa che succeda qualcosa.
L’adolescenza sei tu che aspetta che succeda qualcosa.
L’adolescenza sei tu che aspetti che succeda qualcosa.
Perché è tragico che tu aspetti qualcosa mentre l’adolescenza sei tu che aspetta che succeda qualcosa e sei sempre in attesa che l’adolescenza non sia più tu.

Ed è più o meno questa la tua indole adolescenziale, mentre canti don’t let it bring you down sei sempre in attesa che succeda qualcosa.
L’adolescenza è tragica come un momento in incubazione permanente.
L’adolescenza è come la voce di Neil Young che non cambia mai.
L’adolescenza poi muore con l’adolescente che sei tu.
Così scopri che Neil Young non ha sempre cantato come pensavi tu mentre aspettavi che succedesse qualcosa.
Però mentre tiri l’aria delle sigarette inspirando non sai che tu sei morto.
Come adolescente.
La cosa è grave e anche tragica.

L’età adulta è tragica perché tu sei morto come adolescente e non esisti come adulto ma sai che l’attesa è finita come un momento curato da un siero che ti sembra di non aver sentito mentre te lo inoculavano.
La puntura è stata un soffio.
Come i giochi che finivano troppo presto, ma tu non li ricordi, perché sei morto come adolescente.
Diciamo che ti sei suicidato come adolescente.
Cioè sei stato tu a mettere una busta di plastica sull’adolescente che eri tu che aspettavi che succedesse qualcosa.
Però poi scopri che Neil Young è ancora vivo.
E come una ferita che fa ancora male dopo molti anni in un film di storie di vita, tu canticchi don’t let it bring you down.
Ed è più o meno tutto quello che ti succede da adulto perché ti sembra che non hai il tempo per contare le cose che ti succedono.
Così scopri che morire come adolescente non è stata una grande idea.
Che non avrai la bara bianca.
Che non sarai molto comprensivo nei confronti degli adolescenti che sputeranno sul tuo cammino.
Che non saprai ricordare il tempo passato a giocare da grande, che quindi non è che fosse un gran gioco.
Poi muori.
Come adulto.

L’età anziana detta terza perché è l’ultimo grande stadio evolutivo dell’uomo è una cosa tragica e molto noiosa.
Però mentre tiri l’ossigeno dalla bombola inspirando non sai che tu sei morto.
Ma senti qualcosa.
E ti capita di canticchiare, come cazzo si chiamava quella canzone? pensi, e canticchi e fischietti come se fossi un adolescente.
Ma hai dimenticato.

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