Istruzioni per immaginare un deputato leghista

aprile 14, 2011 § Lascia un commento

Il deputato leghista va immaginato lurido, bavoso, grufolante, con pezzi di carcasse tra i denti, i peli del culo intrecciati di merda e la cravatta verde macchiata di sangue rattrappito.

Nelle sue azioni si muove con fare brusco, risata derisoria e gorgogliante, sguardo ottuso e frequenti esplorazioni nasali.

Nel Parlamento è solito mantenere uno stolido sorriso, mentre l’unghia volutamente lunga di un mignolo eplora i solchi dei propri denti marci, nella ricerca di peli pubici incastrati. Nel momento delle votazioni i parlamentari leghisti sono soliti alzare il dito medio, e pigiare il tasto adeguato insozzandolo di olio stantio. Quando il dito preme il tasto, come in un riflesso involontario, la gola del deputato leghista dà voce ad un sonoro rutto, seguito da una risata fragorosa che finisce solo con un calcio nei coglioni di un deputato dell’opposizione.

Al mare, un deputato leghista preferisce andare nudo, e masturbarsi frequentemente. Quando passa dalla spiaggia un venditore ambulante il deputato leghista si diverte a lanciare tutte le merci in acqua e buttare a terra lo sfortunato venditore, e poi sederglisi in faccia, sporcandolo con il suo culo insabbiato e perennemente smerdato, tra gli applausi dei suoi sostenitori. Il deputato leghista cammina infatti circondato da un perenne campionario di abnormi teste di cazzo che esclamano grugniti di approvazione per ogni trovata idiota del loro idolo locale. Il deputato leghista ha sempre un florilegio di stronzate da dire. Il deputato leghista ama la xenofobia, il razzismo, il fascismo, e tuttavia non dà significato a nessuna parola con più di sette lettere (p-a-d-a-n-i-a è il massimo consentito dalla loro religione; federalismo è spesso diviso in “fede” – verso bossi – e “ralismo” – a cui non danno un significato); da ciò deriva che un deputato leghista non riesce a identificare la colata di merda prorompente che compone la sua personalità umanamente fallimentare.

Ahh, che sollievo. Solo su questa immagine riesco ad avvicinare, nella banalità del personaggio malefico delle storie di fantasia, le dichiarazioni dei deputati leghisti dell Parlamento europeo e di quello italiano. Altrimenti, se immagino i deputati leghisti come persone normali, pulite, cortesi, a modino, non riesco a leggere una notizia senza incazzarmi sino alla nausea. Dichiarazioni leghiste.

Beh, ad esempio quelle famose:

Bossi – Siamo armati di questo manico qui (sì: il cazzo.)
Calderoli – Contro gli stupratori ci vogliono forbici non sterilizzate
Gentilini – Sono un cacciatore di leprotti extra-comunitari
Bossi – Pronti i fucili contro la canaglia romana! (questa fa proprio ridere)
Borghezio – I terremotati d’Abruzzo sono un peso morto, come tutto il sud
Calderoli – Qua rischiamo di diventare un popolo di ricchioni
Muraro – La razza campana imiti i veneti
Manfredini – Castrazione in piazza per i violentatori
Gentilini – Darò immediatamente disposizioni alla mia comandante (dei vigili urbani) affinché faccia pulizia etnica dei culattoni, i culattoni devono andare in altri capoluoghi di regione che sono disposti ad accoglierli. Qui a Treviso non c’è nessuna possibilità per culattoni o simili
Bossi – Ho fermato trecentomila bergamaschi pronti a imbracciare il fucile
Bertolaso – Da buon leghista vi dico che non sarebbe una gran disgrazia l’eruzione del Vesuviio (burlone)

Si può anche giocare al contrario: Berlusconi (in campagna per Alemanno, 2009) faceva notare come Roma fosse sporca “come una città africana, sembra una dichiarazione di Bossi”. Un luogo comune insomma, sereno, tiepido, bonario, come un proverbio della nonna.

Anche la loro politica è ben nota; Maurizia Paradiso, noto transessuale televisivo, simpatizzante leghista finchè i leghisti non hanno inteso la parola (più corta) trans, afferma: “Se la Lega ce l’ha duro – continua – io sono una sorgente vivente. Ma con questo non voglio criticare i contenuti della politica della Lega…”

Infine, sfatiamo un falso mito: Bossi, almeno lui, è una brava persona “A me i negri stanno simpatici. Loro non possono egemonizzarci. I meridionali sì, perché hanno in mano lo Stato.” Certo non sono tutti così. Un consigliere comunale di Padova consigliava di non finanziare più la maratona locale perchè tanto “vincono sempre i negri in mutande”. Yeah.

Insomma, belle persone. Tanto che l’arcivescovo Fisichella può ben dire della Lega: “quanto ai problemi etici, mi pare che manifesti una piena condivisione con il pensiero della Chiesa”.
La Chiesa sa sempre dove schierarsi.
Grazie a Dio.

Latest:

Bossi: Fora da i ball (bava, dito medio)
Narduzzi (consigliere Friuli): Si costruiscano campi di lavoro in aspromonte per i libici
Borghezio: Gheddafi era un figlio di puttana, ma era il nostro figlio di puttana (cinematografico)
Stival: Fermiamo i profughi col mitra (suggerimento)
Castelli: Non gli possiamo sparare, ancora… (risposta sospesa)
Speroni: Gli si può sparare (risposta definitiva)

Ecco qui. Se qualcuno si sente offeso dalle istruzioni per immaginare un deputato leghista, faccio notare come queste non siano offese. Non si offende chi ha perso la propria dignità. Sono la necessaria reazione alla disumanità. Se non cominciamo a mettere in ridicolo questo potere opprimente, ho paura che qualcuno cominci a crederci, a queste storie. E credere al potere fascista, anche solo il credere, convincersene, stando fermi e continuando ad essere cortesi con i vicini di casa, anche questo vuol dire essere collusi con un sistema criminale, macchiarsi le mani di sangue.

Poscritto: se cercate le dichiarazioni dei leghisti su internet, quella che ha fatto più scalpore riguarda il fatto che Bossi non avrebbe tifato la nazionale italiana. Sento dalla pancia il bisogno di mandare a fare in culo diversi milioni di persone.

                                                                                                                                                                                                                    Giuseppe Picheca

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