E nessuno poteva fermarla

aprile 26, 2011 § 2 commenti

C’era stata la pioggia infinita, due anni prima. Le pareti segnavano 30 centimetri di acqua. La linea nera della muffa diceva cose importanti.
Il padre, la madre e la figlia avevano cercato di salvare i mobili alti comprati qualche mese prima, il lungo bancone in legno, la macchina del ghiaccio che non era mai entrata in funzione, i frigoriferi parcheggiati nell’angolo destro, vicino all’ingresso, la cassa digitale. Tutto era stato contaminato. Il padre chiamò un tizio che aveva un furgone. La madre chiamò il fratello, un tipo in pensione che faceva l’imbianchino per arrotondare un po’.


L’estate dopo la figlia era dietro al nuovo bancone, a servire bibite fresche e panini imbottiti.  Il mare strisciava sulla sabbia, le onde portavano la schiuma, i turisti mangiavano affacciati alla ringhiera.
Il padre decise di investire su un mutuo.
La madre gli consigliò di evitare il tasso variabile.
La figlia si innamorò di un uomo che lavorava in un forno lì vicino.
La banca rifiutò il mutuo.
Il padre mentì alla madre. Le nascose tutto, più che altro.
La figlia rimase incinta.
La madre lo capì subito, ma non disse nulla al padre.
Il padre del bambino decise di partire, di andare lontano, di cercare un lavoro.
La figlia che stava per diventare madre non disse nulla al padre del bambino, nulla che potesse trattenerlo, almeno.
Intanto l’estate stava arrivando, e nessuno poteva fermarla.

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